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26 Ottobre 2021

Sono un ragazzo di diciannove anni e recentemente ho preso parte ad un progetto di volontariato Erasmus+ in Lettonia, più precisamente a Liepaja. Nonostante le incertezze circa la situazione pandemica causa covid io sono sempre stato propenso ad aderire al progetto, volevo a tutti i costi vivere un’esperienza diversa ed originale. Il primo agosto presi dunque l’aereo tra l’incertezza di dover svolgere un autoisolamento fiduciario il quale avrebbe potuto rovinare l’esperienza estera perché della durata di dieci giorni, un terzo del progetto.
Il panorama lettone visto dall’aeroplano è veramente bello perché alterna grandi boschi a campagne, città, qualche corso d’acqua e ovviamente il mare. Uscito dall’aereo si poteva già respirare un’aria diversa e soprattutto percepire un venticello fresco che mi accompagnò per tutta la durata del mese di agosto. Arrivai a Liepaja quindi nel mio appartamento, disfai i bagagli e mi diressi subito verso la spiaggia. Rimasi colpito dai parchi, da tutto quel verde che circondava la città: c’erano skatepark, parchi giochi, campi sportivi (tennis, basket, atletica e calcio). Un enorme parco pubblico affacciato al mare, completo di tutto che a lungo andare diventa bosco. Anche la spiaggia era veramente bella, la sabbia finissima e soprattutto libera, non vi erano hotel, ombrelloni e sdraio.

Spiaggia di Liepaja

Il giorno successivo incontrai i membri della associazione Radi Vidi Pats, tutte persone giovani simpatiche e amichevoli.
L’associazione mi forniva degli incarichi da svolgere durante la mattinata e nel pomeriggio, invece la sera, la domenica e il lunedì erano dedicati al tempo libero. Uno dei principali incarichi era curare l’orto cittadino, cittadino perché tutti possono prendere ortaggi, seminare nuove colture ed innaffiare. In quest’orto crescevano pure delle angurie dalle dimensioni simili a quelle chiamate ‘Perla Nera’; io, uno degli ultimi giorni di Agosto, ero intenzionato a prenderne una da mangiare con l’associazione, ero curioso di conoscerne il sapore, ma qualcuno quella mattina mi aveva preceduto e l’anguria non c’era più.
Tra le attività più significative vi è stata la realizzazione di un pezzo di mosaico, mosaico che successivamente, una volta concluso, farà parte di un luogo pubblico visitabile da tutti. Oltre a svolgere attività per Radi Vidi Pats due volte a settimana visitavo altre associazioni di volontariato con cui ho avuto belle esperienze. Grazie ad “House of hope”, una di queste associazioni, conobbi alcuni ragazzi coi quali poi uscivo la sera e nei giorni liberi.

 

 

Fondamentale era organizzare il tempo libero, trovare qualcosa da fare poiché i membri dell’associazione spesso erano impegnati col lavoro. Quindi masticando solo un po’ di inglese senza conoscere nulla di lettone eccetto la parola ‘grazie’ risultava difficile fare amicizie.
Così alcune giornate le si trascorreva insieme all’associazione, altre assieme ai ragazzi conosciuti ad House of Hope.
Quando tutti erano impegnati allora io prendevo la bicicletta e raggiungevo il confine della città, visitavo posti nuovi e tornavo nei luoghi più carini che un ragazzo dell’associazione, in uno dei primi giorni, mi aveva mostrato.

Lago di Liepaja

 

Molto carina è stata l’esperienza in un bosco a raccogliere funghi, come anche il tour in Karosta, una frazione di Liepaja, dove si possono trovare molti ruderi di edifici costruiti durante le guerre mondiali.

 

   

 

 

L’esperienza più bella è stata senza dubbio il viaggio in canoa a Pavilosta per la quale ho posticipato il volo di ritorno in Italia. Pavilosta è una piccola città non troppo distante da Liepaja dove, dopo il viaggio in canoa, abbiamo festeggiato e passato la notte in tenda. In occasioni come questa ho potuto conoscere meglio la cultura lettone, le loro canzoni, la loro tipica zuppa di verdure, che si è rivelata molto buona, e anche i loro liquori. Ricorderò tutto per sempre.

 

   

Lorenzo, agosto 2021