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13 Maggio 2019

Sono Lorenzo, ho 28 anni e sto vivendo un’esperienza di volontariato all’estero grazie al progetto Erasmus+, raramente ho avuto occasione di andare all’estero e di vedere realtà diverse dall’ordinario. Alloggio presso la comunità religiosa di Othona, ma cos’è una comunità? È un concetto difficile da spiegare in poche parole se non si ha mai avuto un’esperienza simile. In questa comunità, persone da ogni dove prenotano il posto come luogo di relax, alcuni vengono per fare lavori di manutenzione, giardinaggio, costruzione… ed eccetera, gruppi di persone vengono a praticare la propria religione oltre a quella cristiana, altri semplicemente per venire a trovare compagni incontrati durante uno degli eventi organizzati dalla comunità stessa, funziona circa come una “seconda casa” aperta a tutti.

Questa comunità cristiana è aperta sin dalla seconda guerra mondiale (1946) e porta omaggio regolarmente alla cappella di St Peter-on-the-wall, una attività ancora rispettata nel tempo introdotta dal suo fondatore, Normad Motley.

Tornando alle mie attività come volontario, arrivando agli inizi di dicembre ho speso qualche giorno nella comunità, per la maggior parte guardandomi attorno e scoprire le piccole differenze che si possono notare solo quando non sei originario nella nazione in cui sei ospite, dalle prese con l’interruttore al fatto che stranamente tutti iniziano a mangiare senza dire “buon appetito”.

Successivamente sono stato incaricato di coordinare un Workcamp a Londra nella zona di Dulwitch, la cosa è stata un po’ improvvisa ma è stato comunque emozionante uscire dalla mia area di comfort ed avere responsabilità nel guidare persone alle attività programmate, in questo caso un sacco di giardinaggio nelle aree verdi a Sud di Londra, il gruppo all’inizio incerto sul da farsi è maturato insieme a me e si è stabilito un ottimo rapporto tra tutti i partecipanti. Il momento più curioso è stato quando abbiamo confrontato le nostre conoscenze riguardo ai diritti umani in base alle nostra nazionalità, esperienza che consiglio a tutti per rendersi conto di quanto è possibile viaggiare anche solo con il dialogo.

Il periodo in cui sono entrato in questo progetto è stato quello natalizio, non avevo ancora bene in mente come sarebbe stato passare il Natale lontano da casa, ma la comunità non ha fatto sentire molte differenze. Infatti, invece dei parenti, dalla porta arrivava gente da ogni parte del mondo che ha avuto a che fare con la comunità, tutti impegnati nell’abbondante cenone pre-natalizio. Ammetto che avevo un po’ di nostalgia di casa, quindi, dopo cena, ho iniziato ad insegnare il gioco di carte “Scopa” a chiunque volesse avere una vera esperienza natalizia italiana (magari l’anno prossimo sarà il turno di “Briscola”).

Dopo Natale, si è subito iniziato a parlare della prossima destinazione, l’isola di Wight. Il luogo di residenza del Programme officer: Cedric “John” Medland, incaricati con gli altri volontari di restaurare il museo fotografico di Dimbola (con tanto di angolo dedicato a Jimi Hendrix). Mentre ero lì, ne ho approfittato per offrimi volontario per lo storico festival della musica dell’isola di Wight per il periodo di giugno, il periodo adatto per visitare l’isola, a gennaio…era tutto una pioggia misto a vento gelido.

Tornando nella comunità verso il mese di Febbraio, si inizia ad avere un periodo di calma assoluta, purtroppo dettata dalla stagione bassa che più o meno è uguale ovunque. Abbiamo continuato a tenerci impegnati il più possibile, i lavori dati erano vari: pitturare, curare il giardino, preparare il terreno per l’edilizia, cucinare, offrirsi come cassiere per il negozio del villaggio. Il tutto alternato da giorni liberi spesi girando i vari angoli dell’Inghilterra per conto nostro.

In conclusione, la mia esperienza è solo a metà percorso, ma ho fatto un sacco di incontri piacevoli, ho stretto amicizia con gli altri volontari del programma grazie all’inglese che fa da ponte per i nostri discorsi, e guardo avanti alla prossima parte del progetto… dato che, qui tutti ripetono che “la comunità prenderà molto più senso quando sarà estate”.