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22 Agosto 2019

Tutti abbiamo una storia che merita di essere raccontata. Fare volontariato, come qualsiasi altra esperienza che significa allontanarsi dalla tua realtà, è aprire un nuovo capitolo nel libro della nostra vita. Il mio capitolo si trova a Palermo, una cittá bellissima e carismatica della Sicilia.

Mi chiamo Sheila, ho 26 anni e vengo dalla Spagna, ho fatto un volontariato a Palermo per un mese. Un mese pieno di vita, gioie, e anche incertezza, paura, insicurezza, dire soltanto il buono sarebbe raccontare una storia di fantasia. Se stai leggendo questo, sai di cosa sto parlando. Se stai per vivere questa esperienza ti consiglio soltanto assicurati della tua decisione, sia un soggiorno di dieci giorni, due mesi o un anno. A volte le storie non sono più lunghe in relazione al tempo vissuto, bensì a ciò che facciamo con quel tempo.

Il mio volontariato è stato in Centro Tau, una associazione gestita da “Inventare Insieme (Onlus)” per la promozione sociale e culturale. Questo è un posto con molta storia ed importante nel territorio. Lavora nella comunità del quartiere Zisa, nella periferia della città di Palermo.
Forse ora non è considerato sulla mappa come periferia, ma lo prende nel suo DNA. Il concetto di periferia non ha senso senza l’idea di portarlo come identità. Vivere in periferia significa anche vivere alla periferia sociale y culturale. Basta solo vedere come ci sono periferie di città che sono ricchi quartieri e non sono chiamate “periferie”. Allo stesso modo in cui i paesi che non si trovavano in una situazione di ricchezza (economico, sociale, culturale…) occidentali, sono stati chiamati “periferici”. La differenza è in chi racconta la storia e la lingua appartiene a coloro che hanno raccontato la storia di pochi.

L’origine dal Centro di Tau. Come tanti altri movimenti associativi di queste periferie delle grandi città dagli anni ottanta, sorgono come iniziative per migliorare le condizioni di vita di una popolazione e dei suoi abitanti. Nel tempo diventa una risposta alle problematiche sociali, la vulnerabilità attraverso la coesistenza, l’arte, l’educazione e/o lo sport.
Fino ad oggi, Centro Tau cerca di dare un’altra alternativa ai bambini ed i giovani dal territorio. Lo sviluppo dei cittadini nelle vicinanze è lo sviluppo di tutti i cittadini della città e del paese.

“Una società che presuppone passivamente che i bambini siano emarginati dai loro primi anni di vita, sarà una comunità malata, distrutta e incapace di affrontare il futuro”. Marco Marchioni

In questo tempo ho visto come il Centro Tau è un spazio fisico ma anche un riferimento per la comunità. Sono sicura della sua necessità, importanza e capacità per generare trasformazione sociale. Intanto, la realtà la costruiamo insieme, e un gruppo organizzato ha capacità inimmaginabili.

Ma che cosa ho fatto io?

C’è una cosa che è un po’ ingiusta nel mondo della educazione, e questa cosa è che, il più delle volte prendiamo più di quello che diamo. A questo punto, ho colto l’occasione per conoscere le persone e il contesto nel posto facendo le attività che hanno programmato per l’estate (Arte, ludoteca, incontri, taubook, cineforum, i-stem gaming, narrazione, movimento, corso sartoriale, e uscite come al mare, ecc). Ho incontrato il mio amore per la creazione di materiali con il tessuto. Ho conosciuto i ragazzi, i giovani, ecc. Inoltre, anche ho insegnato spagnolo e raccontato la mia esperienza di volontario. Il mio più grande impegno è stato di aiutare con le attività, partecipare, proporre, condividere, vivere insieme e contribuire in un clima positivo di apprendimento e convivenza.

 

Essere una volontaria anche è vivere con altri volontari di diversi paesi, cultura, modi di essere, ecc. È trovare gente di Polonia, Francia, Italia, Mexico, ecc., e senza dubbio, conoscere una nuova città e tutto ciò che significa vivere qui. Potrei parlare di molte altre cose ma soprattutto per me questa esperienza mi incoraggia a tornare e muovere i miei passi nella direzione che voglio.
Alla fine è un’opportunità di apprendimento, di essere, di costruire la tua vita e forse più avanti tu sei qui raccontando la tua storia.
Sheila Tarragona Pérez

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