Ciao a tutti,
sono Sulaiman, ho 19 anni e a luglio ho fatto il Servizio Volontario Europeo in Spagna.
I giorni precedenti la mia partenza ero molto eccitato dai preparativi. Era la mia prima esperienza di volontariato europeo e non sapevo bene cosa aspettarmi e come poter svolgere al meglio questa nuova avventura.
Ho deciso di fare questa esperienza per avere più conoscenze di altre culture, per conoscere altre persone e arricchirmi dello scambio con altre persone.
Il 13 luglio prendo l’aereo da Palermo, direzione Barcellona, arrivo nel tardo pomeriggio e vengo accolto dall’associazione La Rotllana. Insieme ci dirigiamo subito verso la meta. La sera stessa dell’arrivo, andiamo nel luogo dove si svolgeranno le attività, Badalona, e ci presentiamo; conosco i miei compagni di casa e mi spiegano le attività che avrei dovuto svolgere.
Il mio compito era quello di aiutare l’associazione nelle attività del tempo libero per i bambini spagnoli.
In particolare, ci hanno divisi in piccoli gruppi, con i quali avremmo dovuto seguire delle specifiche attività: a me è stata assegnata, assieme ad altri due compagni, quella “sportiva”. Dovevo seguire i bambini iscritti alle attività sportive, fare attenzione che tutto si svolgesse in ordine, farli giocare e divertire.
Ho anche scoperto un nuovo sport, il Korfball. E’ un gioco di squadra simile al basket, ma con regole diverse, e in particolare si gioca in squadre miste, ragazze e ragazzi insieme.
Nel tempo libero ho scoperto la città. Andavamo tutti insieme in giro per Barcellona. Ho visitato i monumenti, ho assaggiato i piatti tipici, siamo stati al mare grazie anche al tempo estivo.
Prima di partire mi aspettavo da questa esperienza di volontariato di fare nuove conoscenze ed imparare cose nuove. Le mie aspettative sono state avverate e mi sono arricchito come persona; ho potuto conoscere posti, luoghi e persone che mi sono rimaste nel cuore. I rapporti con le persone conosciute sono stati ottimi, sono stato a contatto con persone disponibili, brave e alla mano; passavamo il tempo libero sempre assieme e si è creato un gruppo affiatato. Con i ragazzi siamo ancora in contatto e ci sentiamo quotidianamente.
Tra le emozioni che mi porto da questa esperienza, c’è quella di aver condiviso il tempo con i bambini e aver loro regalato momenti di svago e felicità. Mi hanno dato anche il soprannome “joka, joka”. Questo soprannome me lo hanno dato perché non riuscivo a pronunciare la parola “jugar” in spagnolo e quando dovevo iniziare le attività dicevo sempre “joka” come in Sicilia.
Jarama,
Sulaiman