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8 Settembre 2021

Ciao a tutti, noi siamo Claudio e Giuseppe, abbiamo entrambi 19 anni e quest’estate abbiamo partecipato al progetto Estiu Cultural a La Plaça (dal 07-07-2021 al 31-07-2021) presso l’associazione socio comunitaria La Rotllana. La Rotllana è un’associazione operativa da 30 anni, con sede a Badalona (la terza città più popolosa della Catalogna e distante pochi minuti di metropolitana da Barcellona).

Siamo venuti a conoscenza del progetto tramite la pagina del Corpo Europeo di Solidarietà e l’associazione InformaGiovani di Palermo, la quale ci ha messo poi in contatto con La Rotllana. Dopo alcuni incontri formativi online, abbiamo svolto i tamponi e siamo partiti da Milano Malpensa direzione Barcelona El Prat. Barcellona è una città molto ben servita, soprattutto dal punto di vista del trasporto urbano, e ciò ci ha permesso di raggiungere molto facilmente e rapidamente il nostro domicilio.

Nella nostra casa vivevano anche altri volontari della Rotllana, provenienti non solo dall’Europa, ma da tutto il mondo (Marocco, Repubblica Domenicana, Gambia, Ucraina). La convivenza con questi ragazzi è stata uno degli aspetti che più abbiamo apprezzato di tutta l’esperienza; vivere, infatti, con ragazzi provenienti da paesi diversi, con culture diverse e che praticano religioni diverse, non solo ha ampliato la nostra cultura, ma anche creato una forte integrazione multiculturale.

L’ Estiu Cultural a la Plaça si trovava presso il Centro Cultural Escorxador di Badalona e le attività si svolgevano dalle 17.00 alle 21.00. Siccome entrambi siamo cresciuti con lo sport (Claudio con il calcio e Giuseppe con il Basket) i responsabili hanno deciso di delegarci all’area sport, che comprendeva il calcio, il korfball, il ping-pong e il badminton.

Avevamo vari compiti; primo fra tutti, montare e posizionare tutte le attrezzature necessarie per lo svolgimento delle attività. Una volta che giungevano i bambini, dovevamo assicurarci di prendere i loro appellativi e numeri di telefono, in modo che, nel caso in cui uno di loro fosse risultato positivo al Covid, avremmo potuto avvisare gli altri. Li suddividevamo poi in squadre e molto spesso giocavamo con loro, cercando di includere tutti (dai più piccoli ai più grandi).

 

Alcuni giorni della settimana, venivano organizzate varie attività, come i laboratori di percussioni e di circo, il talent della musica (in cui Giuseppe ha fatto da assistente audio) e il torneo di calcio (dove Claudio ha fatto l’arbitro).

 

All’inizio, ad essere sinceri, abbiamo avuto un po’ di difficoltà con la lingua, ma grazie all’aiuto dei volontari e dei bambini ce la siamo cavata.
Questa esperienza ci ha resi più responsabili ed indipendenti, ha dato luogo a nuove amicizie, ci ha fatto conoscere meglio la cultura e la lingua spagnola e soprattutto ci ha fatto sentire cittadini dell’Unione Europea.
Nonostante fossimo nel mezzo della pandemia, l’attività è stata gestita molto bene e con grande rigorosità nei confronti delle norme anti Covid.
In generale ci sentiamo di raccomandarla a chiunque sia interessato a lavorare con i bambini, a conoscere la Spagna e soprattutto a mettersi in gioco.