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26 Settembre 2025

Mi chiamo Mariem Belaaroussi, ho 29 anni e vengo da Beejad, in Marocco.

Ho partecipato a un progetto di volontariato short term del Corpo Europeo di Solidarietà in Italia, della durata di 42 giorni, con Kalistratia come organizzazione ospitante e InformaGiovani come organizzazione capofila.

Ho deciso di partecipare a un progetto di volontariato all’estero per uscire dalla mia zona di comfort e contribuire a una causa che mi sta a cuore. Come giovane donna marocchina, ho visto questa esperienza come un’opportunità unica per acquisire nuove competenze, immergermi in una cultura diversa e entrare in contatto con persone di diversa provenienza. Questa esperienza non è stata solo un modo per restituire qualcosa, ma anche un’occasione di crescita personale, di sfida alle mie idee preconcette e di ampliamento della mia visione del mondo. Volevo imparare a collaborare con un team internazionale, ad adattarmi a nuovi ambienti e a sviluppare un senso di cittadinanza globale.

Durante il progetto di volontariato ESC, le mie attività principali sono state la conservazione dell’ambiente e il coinvolgimento della comunità. Il mio contributo più significativo è stato aiutare a organizzare la quarta edizione del “Kalabria Eco Festival”. Si è trattato di un grande progetto che ha coinvolto diversi aspetti, dall’allestimento delle bancarelle alla gestione del flusso dell’evento. Ho anche avuto la gioia di partecipare a un campo estivo con i bambini, dove abbiamo insegnato loro la sostenibilità attraverso attività divertenti e pratiche. La parte che mi è piaciuta di più è stata vedere i loro volti illuminarsi.

I momenti più belli sono stati il risultato dei nostri sforzi creativi collettivi. Uno dei ricordi più speciali che ho portato a casa è stato quando abbiamo dipinto le scale per la comunità. È stato uno sforzo di gruppo che ha trasformato un semplice spazio pubblico in un’opera d’arte vivace. È stato incredibilmente gratificante vedere l’impatto positivo immediato dei nostri sforzi collettivi e sapere che abbiamo lasciato un segno duraturo nella comunità. Questi ricordi di risate, lavoro di squadra e bellissimi spazi condivisi sono qualcosa che custodirò per sempre.

Naturalmente, ci sono state alcune difficoltà. La barriera linguistica iniziale è stata una sfida, poiché ho dovuto imparare a comunicare efficacemente con persone che non parlavano la mia lingua madre. Ho superato questa difficoltà partecipando attivamente alle attività di gruppo, usando il linguaggio del corpo ed essendo paziente con me stessa e con gli altri. L’uso di app di traduzione e l’apprendimento di alcune frasi chiave mi hanno aiutato a colmare il divario. Un’altra sfida è stata quella di adattarmi a una cultura diversa dalla mia. La mia integrazione è avvenuta gradualmente e ho apprezzato il rispetto dimostrato per i miei tempi personali. Questa sfida ha rafforzato la mia pazienza e la mia capacità di adattamento, insegnandomi che le differenze culturali possono essere superate con la comprensione e il rispetto reciproco.

Consiglierei senza dubbio il volontariato ESC ad altri giovani. È più di un semplice progetto. È un’esperienza trasformativa. Ti spinge a diventare più indipendente, resiliente e adattabile. Le competenze acquisite dalla comunicazione interculturale sono preziose sia per la vita personale che professionale. Inoltre, è un’occasione per costruire una rete globale di amici e collaboratori che condividono uno scopo comune, creando ricordi che dureranno tutta la vita.

Mariem Belaaroussi