Domenica 8 e lunedì 9 giugno, i/le cittadini/e italiani/e sono chiamati/e a votare per cinque referendum popolari.
- Licenziamenti illegittimi: oggi, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento. Il Referendum vuole eliminare questo limite.
- Sicurezza sul lavoro: attualmente, nei contratti di appalto e subappalto, chi ha commissionato il lavoro non è responsabile dei danni causati da infortuni derivanti dai rischi legati all’attività lavorativa. Il Referendum vuole abrogare questa norma, rendendo chi commissiona il lavoro responsabile, per garantire maggiore sicurezza nella esecuzione degli appalti.
- Contratti a tempo determinato. Il Referendum mira a limitare il ricorso eccessivo ai contratti a termine, incentivando la stabilizzazione dei lavoratori.
- Cittadinanza. Oggi, uno straniero extracomunitario può richiedere la cittadinanza italiana dopo dieci anni di residenza legale continuativa. Con il Referendum si mira a ridurre questo termine a cinque anni, rendendo l’acquisizione della cittadinanza più accessibile per chi vive stabilmente in Italia.
Tutti i/le cittadini/e italiani/e che si trovano temporaneamente all’estero hanno la possibilità di esercitare il proprio diritto di voto anche lontano da casa presentando una apposita richiesta al comune di iscrizione nelle liste elettorali entro il 7 maggio.
La richiesta può essere inviata attraverso diverse modalità, fra cui la PEC
È importante sottolineare che per esercitare questa opzione è necessario trovarsi all’estero per un periodo minimo di almeno tre mesi, nel quale deve ricadere la data delle elezioni. La domanda è considerata valida anche se presentata prima della partenza dall’Italia, purché il periodo dichiarato di temporanea residenza all’estero comprenda la data delle votazioni.
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